Sora, pronto soccorso in tilt e polemiche

Odissea pronto soccorso, se Roma piange la provincia non ride. Ė uno stillicidio quotidiano e, in questo caso a emergere sono le difficoltà che sta vivendo il pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità di Sora, di cui ha parlato il capogruppo del Movimento 5 stelle alla Regione Lazio Loreto Marcelli, cercando di rassicurare i cittadini su probabili prossime dotazioni di operatori per sopperire alle carenze. In un comunicato del 26 maggio, Marcelli ha dichiarato: “Sulle difficoltà che sta vivendo il pronto soccorso dell’ospedale SS Trinità di Sora, insieme al sindaco Luca Di Stefano, mi sono prontamente interfacciato con il direttore sanitario Simona Carli, la quale, ben consapevole delle criticità del presidio ospedaliero, mi ha da subito rassicurato sulla situazione”. Secondo l’esponente pentastellato, la dirigente avrebbe garantito la dotazione di personale per far fronte all’emergenza. “Una situazione – ribadisce Marcelli – che purtroppo, sta colpendo la maggior parte degli ospedali della Regione Lazio, con particolare intensità nei nosocomi di provincia”. E la polemica non si è fatta attendere da parte delle opposizioni. Ė intervenuto l’esponente della Lega, Pasquale Ciacciarelli, che definisce “imbarazzante” l’intervento di Marcelli, consigliere di maggioranza che, a suo avviso mancherebbe di coerenza in quanto “chiede, alla maggioranza con cui governa, più personale per l’ospedale SS Trinità di Sora riducendosi all’ultimo momento, dimostrando un atteggiamento quantomeno ambivalente”. Da parte sua, l’esponente M5s rinnova l’impegno per invocare una “sanità territoriale sempre più funzionale, innovativa e di prossimità, affinché tutti i nosocomi della Regione abbiano la giusta dignità e siano in grado di garantire servizi adeguati a tutti i cittadini”. Tra i propositi elencati, la facilità nell’accesso alle professioni, la valorizzazione del percorso professionale, il riconoscimento di maggiori incentivi ai medici della medicina di urgenza. Buoni propositi che condividerebbe anche la direzione regionale Salute e integrazione sociosanitaria e che attendono soltanto di essere messi in pratica.

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