Gli ospedali chiusi arrivano in Senato

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, l’intervento della senatrice Margherita Corrado – Gruppo Misto – a sostegno degli ospedali pubblici:

Alla morsa della pandemia da Covid-19, che sta affliggendo le nostre società, si affianca un altro grande malato: la sanità italiana, specie sotto l’aspetto dell’accoglienza e la presa in carico dei cittadini bisognosi di cure. Abbiamo assistito, negli ultimi decenni, a una inarrestabile dismissione del patrimonio sanitario pubblico, i cui aspetti negativi si manifestano in particolare nelle grandi città con la chiusura di storici ospedali e l’affievolimento della risposta ai bisogni di salute. La malattia da Covid non ha fatto che esasperare difficoltà già note, dovute alla scarsa possibilità di ottenere un ricovero in tempi adeguati, che ci colloca agli ultimi posti tra i Paesi europei. La riduzione del numero di ospedali è una tendenza in atto da almeno 25 anni, ben prima che scoppiasse la crisi economica nel 2008. Una ricerca del Censis del 2018 evidenzia come tra il 2008 e il 2016 il tasso di ospedalizzazione sia crollato in Italia da 192,8 a 140,9 per 1.000 abitanti, i ricoveri diminuiti del 25,6 per cento, e tra il 2011 e il 2015 le giornate di degenza si siano ridotte del 10 per cento. Secondo l’analisi l’esito della normativa ha imposto al nostro Paese 2,7 posti letto ospedalieri per 1.000 abitanti, quando la media dei Paesi europei è di 4 posti letto per 1.000 abitanti. L’ospedale è stato l’epicentro di tagli lineari mentre la sanità territoriale non è mai decollata. L’epidemia da Sars-CoV2 ha, di fatto, esasperato difficoltà già note, dovute a una carenza di posti di ricovero che ci colloca agli ultimi posti tra i Paesi europei. I nostri nosocomi sono assurti a specchio della inadeguatezza del sistema, con severe ricadute sulle condizioni di salute degli assistiti, il cui disagio è ben documentato sulle cronache dei quotidiani. A Roma emblema di tale vulnus è rappresentato dalla chiusura e l’abbandono degli ospedali Forlanini e San Giacomo, di cui da più parti si richiede l’immediata riattivazione. Non ultima, la sottoscrizione per il primo, di 118mila firme di cittadini mentre per il San Giacomo soccorre la sentenza della terza sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Michele Corradino del 7 aprile 2021 che ne prevede il riuso a fini sanitari. Per fronteggiare la situazione pandemica, la Regione Lazio ha autorizzato l’attivazione di posti letto presso strutture sanitarie accreditate. Sarebbe opportuno conoscere, qualora siano presenti, le condizioni ostative per cui non sia previsto il riuso degli ospedali pubblici dismessi Forlanini, San Giacomo a cui si aggiungono il Nuovo Regina Margherita e il San Gallicano attualmente sottoutilizzati. Non vi è alcun cenno di risorse indirizzate ai medesimi, nella delibera di Giunta della Regione d Lazio numero 1005 del 30 dicembre 2021 “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale”, in cui si privilegiano, al contrario, strutture non in grado di tutelare la dignità dei cittadini e il diritto alla salute della collettività.

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