8 marzo, vogliamo il Consultorio al Forlanini

Giornata della donna: “ricominciamo dal diritto alla salute”. Potrebbe essere questo lo slogan lanciato l’8 marzo, dall’assemblea delle donne del consultorio del Trullo, gruppo romano da anni impegnato sul tema dei servizi sanitari, in particolare quelli dedicati all’altra metà del cielo e alle famiglie. Nella capitale si sono fatte vedere e sentire, nonostante la pioggia battente, affiggendo uno striscione all’ingresso del cancello di quello che fu l’ospedale Forlanini, chiuso dalla Regione Lazio il 30 giugno 2015 per rientrare dal deficit e mai riutilizzato con la riconversione a servizi sanitari come da anni stanno chiedendo i cittadini del quartiere – con iniziative e manifestazioni – e di tutto il Lazio con svariate petizioni, l’ultima delle quali ha raggiunto le 112 mila firme. In un agguerrito volantino, le donne del consultorio denunciano i tagli spietati alla sanità pubblica degli ultimi decenni, indicando quale maggiore criticità, la carenza di servizi dedicati alla salute della donna e del bambino. Basti pensare che, in un quadrante densamente popolato come Marconi/Portuense, la Asl Roma 3 che gestisce i presidi sanitari locali, non dispone neanche di un consultorio che per legge, dovrebbe essere previsto ogni 20 mila residenti. “Negli anni abbiamo richiesto a gran voce l’apertura di un consultorio pubblico in questo territorio – è scritto nel volantino – proponendo diverse sedi in questa zona”. Evidentemente nessuno ha ascoltato la voce delle donne, tantomeno qualcuno si è preoccupato di proporre, nei grandi spazi del Forlanini, l’attivazione di un presidio dedicato alla salute della donna, del bambino, degli adolescenti, perché anche l’assistenza psicologica e la consulenza sessuale sono compiti assegnati agli operatori di tale servizio. E ora le donne rivendicano questo spazio abbandonato e soggetto al degrado, affinché una parte di esso sia dedicata a un servizio essenziale per la collettività. “La Regione Lazio ha approvato un atto per collocare nel Forlanini l’Agenzia biomedica europea (che in realtà neanche esiste, ndr), una Residenza sanitaria assistenziale e una casa della Salute”, continua il volantino “chiediamo che nello studio di fattibilità sia prevista la realizzazione del consultorio Portuense/Marconi”. Per 75 mila euro – tanta è la spesa della Regione Lazio per tale studio affidato alla Spa LazioCrea, sua partecipata – è uno sforzo che si potrebbe fare. Qualora la Spa regionale non fosse disponibile, l’opzione è pronta. Consigliamo la blasonata McKinsey, ingaggiata dal premier Draghi, che lavora al Recovery Plan per 25 mila euro.   

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