Raccolta sangue: l’impegno delle Regioni

Dona il sangue”, portale nato dalla collaborazione tra ministero della Salute e Centro nazionale sangue nel 2019 rappresenta un passo in avanti in fatto di informazione, specie per raggiungere il grande pubblico e sensibilizzare chi è restio a compiere questo passo. Nel 2018, il portale ha documentato il traguardo della raggiunta autosufficienza grazie alla cessione di 70 mila sacche, tra regioni con maggiore dotazione e quelle in deficit. In accordo con quanto stabilito dalla legge 219 del 21 ottobre 2005, che ha istituito le “Strutture regionali di coordinamento”, i risultati si sono man mano allineati agli obiettivi previsti dal “Programma nazionale per l’autosufficienza” grazie al quale le regioni hanno ottimizzato l’attività. Nel 2018 la produzione si è stabilizzata: 42,2 unità su mille abitanti. La maggior parte della compensazione interregionale è andata a Lazio e Sardegna. Rispetto al 2017, la Campania, la Basilicata, la Sardegna, il Lazio e la Sicilia presentano una dipendenza maggiore dalle unità prodotte nelle altre regioni, mentre nel 2018 la tale dipendenza si è ridotta per l’Abruzzo e la Toscana. Le regioni virtuose, che più hanno contribuito sono – in valori percentuali – il Piemonte (27%), la Lombardia (17%), il Veneto (12%), seguite dall’Emilia-Romagna (11%). Numeri a una sola cifra invece per la Provincia autonoma di Trento che, con il Friuli-Venezia Giulia arriva all’8%, mentre la Provincia autonoma di Bolzano è al 3%, Valle d’Aosta e Marche si piazzano in fondo alla virtuosa classifica con il 2%. Plaude al risultato raggiunto Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del Centro nazionale sangue: “è importante che le regioni cooperino per mantenere costanti i livelli di raccolta – commenta – e gli sforzi delle regioni pagano. La Campania, ad esempio, di recente ha messo a disposizione oltre 330 sacche di sangue, per la prima volta in due anni”. (a cura di Andrea Ugolini)

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