Violenza in corsia: nasce l’osservatorio regionale

Ultimo episodio in Calabria. Istituito il telefono rosso 800620525 per sostegno legale e psicologico

L’ultima vittima è una dottoressa di Crotone, aggredita il 4 dicembre scorso e salvata in extremis da un ambulante. Nel Lazio un recente episodio di violenza risale al 22 novembre, da parte di un uomo in stato di ebbrezza che ha devastato l’ospedale San Giovanni evangelista di Tivoli. Secondo un sondaggio della Federazione dei medici chirurghi e odontoriatriFnomceo, su 5000 professionisti intervistati il 50 per cento ha subito aggressioni verbali e il 4 per cento violenza fisica. Ormai è allarme sociale sui ripetuti episodi, un’emergenza conosciuta da tempo, tanto che da una decina di anni si studiano norme mirate in tutta Italia e dal 18 settembre la Regione Lazio – con determina dirigenziale G11455 – ha istituito “l’Osservatorio regionale per la sicurezza degli operatori sanitari”. Suoi membri, senza oneri aggiuntivi, i direttori generali di Asl e ospedali del Lazio, i rappresentanti della sicurezza aziendale, degli ordini professionali di medici, infermieri, farmacisti, veterinari e dell’Inail. Analogo organismo fu istituito a marzo al ministero della Salute, su proposta del presidente Fnomceo Filippo Anelli, con il compito di raccogliere dati, fare proposte per la prevenzione, promuovere norme di legge e misure amministrative e organizzative. In soccorso dei sanitari è nato il “Telefono rosso” 800620525, cui le vittime possono rivolgersi per avere sostegno legale e psicologico.

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