Barillari M5s: “Le mani del Pd sulla sanità. Spartizione di poltrone nel silenzio dei media”

rino-660“13 settembre ore 10: in commissione Sanità va in scena la spartizione delle poltrone. Verranno nominati tre nuovi direttori generali delle Asl. Anche quelli che hanno dato palese dimostrazione di incapacità gestionale nei loro incarichi precedenti”. Lo scrive Davide Barillari, portavoce del Movimento 5 Stelle e membro della commissione Politiche sociali e salute, sulla sua pagina facebook e continua: “Fabrizio D’Alba va al San Camillo dopo che ha portato la Asl Roma H (ora Rm 6) al livello peggiore in Italia (aumentata mortalità infantile, ridotta copertura vaccinale, limitazione degli screening, ecc). Mostarda, asse Buschini-Abruzzese (consiglieri regionali Pd-Fi, ndr), vola in alto per evidenti motivi politici nella ASL Roma 6. Proviene da un’altra ASL, quella di Frosinone, dove da tempo il M5S denuncia fortissime e gravi ingerenze politico-sindacali (vedi caso Mastrobuono/Macchitella e i 70 nomi della mozione m5s…). La potente Marta Branca va allo Spallanzani, nonostante lasci l’Ifo con un deficit 2014 da 42 milioni di euro, in crescita del 20% nel 2015. Addio accorpamento ifo-Spallanzani, tanto pubblicizzato da Zingaretti”, prosegue il lungo post su facebook. “Antonio D’urso, in questa inutile danza di poltrone, va all’Ifo lasciando il San Camillo con un buco di esercizio di 161 milioni di euro, cresciuto con la sua gestione. Ma per Alessio D’amato (nella foto) il deus ex machina della sanità laziale, questi direttori generali sono assolutamente competenti e degni della massima fiducia. I consiglieri Pd in commissione sanità da fedeli ‘yes man’, stanno ben zitti, e votano a favore delle nomine senza mai aver letto nemmeno il curriculum dei candidati. Ma il problema e’ ben oltre queste ennesime nomine. Il sistema di valutazione dei direttori generali del Lazio è falso (autodichiarazioni, indicatori inutili ed errati, massima discrezionalità) e serve solo a premiare i direttori accondiscendenti che eseguono gli ordini dall’alto senza aprire bocca. Due mesi fa abbiamo presentato un dossier di oltre 100 pagine con numeri e dati della stessa regione (vedi sireneonline.it giugno, ndr) per dimostrare la falsità del sistema di valutazione. Ma la grande stampa non lo ha preso minimamente in considerazione. Due giorni fa abbiamo presentato un’interrogazione urgente su questo enorme bluff, ma sappiamo già che D’Amato negherà tutto rispondendoci fra sei-otto mesi con frasi vaghe ed inutili. Flori De Grassi sarebbe fuori legge per motivi di età, ma anche le nomine di Mostarda e D’Urso sarebbero opinabili ma le nomine si fanno di corsa, prima che il governo emani fra pochissimi giorni la nuova regola. Ecco il perché della fretta di Zingaretti nel piazzare le sue pedine. Questa e’ la regione Lazio a ‘temporanea’ guida Pd”, conclude l’esponente pentastellato.

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