La nuova farmacia: esperti e cittadini a confronto

parafarmaciaFarmaci e farmacisti: la strada delle riforme è in salita. Il disegno di legge del governo Renzi sulle liberalizzazioni e la concorrenza ha dato vita a un acceso dibattito. Il tema è stato affrontato il 26 febbraio in un confronto promosso dai deputati del M5s, cui hanno partecipato gli economisti Nicola Salerno e Federico Spandonaro, il primo del laboratorio di analisi e proposte economiche Reforming.it, l’altro docente dell’università Tor Vergata di Roma. Numerosi gli interventi dei farmacisti degli esercizi non convenzionati, meglio conosciuti come parafarmacie, e degli esponenti delle associazioni di tutela del cittadino, da Co.di.ci, ad AssoTutela. Motivo del contendere, quello che il presidente della Federazione nazionale parafarmacie italiane Davide Gullotta definisce “il superprotezionismoitaliano rispetto a ciò che avviene in Europa”. Sotto accusa la mancata liberalizzazione dei farmaci di fascia C, con obbligo di prescrizione e contribuzione del cittadino, con inibizione della vendita degli stessi al di fuori della farmacia tradizionale, l’apertura alle società di capitali e ai grandi gruppi con lo stop al tetto di quattro licenze per un unico soggetto e il pericolo di concentrazione degli esercizi in mano a pochi, che di fatto assumerebbero la posizione di monopolisti. “L’approvazione di quanto previsto nel disegno di legge – continua Gullotta – significherebbe l’avallo di un sistema non equo, con grosse catene che controllano un mercato che di fatto è chiuso. Le distorsioni della norma fanno sì che un farmacista in parafarmacia non possa vendere specialità di fascia C mentre un non farmacista dotato di capitale, può diventare titolare di esercizio. Un vero schiaffo al merito”, conclude amaramente il professionista. In questi giorni la rabbia dei giovani farmacisti è esplosa sui social network più frequentati mentre venerdì 27, il giorno dopo il convegno, c’è stata la protesta di piazza delle cosiddette partite Iva, giovani professionisti danneggiati dagli ultimi provvedimenti dell’esecutivo, tra cui i titolari di parafarmacia. Chiara la posizione dei pentastellati, rappresentati per l’occasione dalla deputata Giulia Grillo, capogruppo del Movimento in commissione Affari Sociali della Camera che sostiene: “Non potendo vendere farmaci di ‘classe c’, i giovani farmacisti titolari di esercizio si ritengono attaccati dal punto di vista della dignità professionale, esclusi dal sistema e trattati come professionisti di serie B”. Articolata anche la posizione degli economisti: se per Spandonaro favorevole, come economista alle liberalizzazioni “bisogna mettere ordine nella materia perché la stessa non produca danni”, Salerno vede “l’apertura di nuove linee di attività in farmacia come una grande opportunità” e insiste sulla realizzazione della farmacia dei servizi, come polo di assistenza poliambulatoriale. Contro il monopolio attuale si è espresso il rappresentante di Co.di.ci, sostenitore della liberalizzazione dei farmaci di fascia C “in favore dei cittadini” e a maggiori investimenti nel settore, per favorire “uninsieme di attività di servizio”.

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