Pronto soccorso\1: le priorità di Zingaretti

NICOLA ZINGARETTI_0“Abbiamo rimesso in moto una macchina ferma da anni”. Così ha concluso Zingaretti l’audizione nel Consiglio straordinario del 20 febbraio, convocato dalle opposizioni per affrontare la crisi del pronto soccorso nel Lazio. L’intervento del presidente, tra relazione e replica, si è caratterizzato per i toni rassicuranti: “Nonostante le condizioni avverse per il picco dell’epidemia influenzale e il calo delle vaccinazioni, possiamo dire che il sistema ha tenuto e non si è assistito a fenomeni di paralisi con ambulanze ferme per ore come negli anni passati”. Nel suo intervento, il presidente e commissario ad acta per il rientro dal deficit sanitario, ha diffuso numerosi dati, primi fra tutti quelli sulla epidemia influenzale, distinti per classi di età e periodi di maggiore incidenza, puntando molto sul presunto miglioramento della comunicazione ai cittadini, specie in riferimento alla possibilità di controllare via web il numero degli afflussi in pronto soccorso. Altro cavallo di battaglia è l’accordo con i medici di famiglia che ha consentito di attivare le aperture degli ambulatori medici nel fine settimana: 7347 cittadini accolti tra il 6 dicembre e il 15 febbraio in 13 strutture cittadine (ora divenute 15), distribuiti in 28 giorni. Secondo il governatore, tale soluzione avrebbe limitato l’affluenza in pronto soccorso dei codici bianchi e verdi, persone con patologie non gravi. Il presidente ha parlato dei letti aggiuntivi in area medica e chirurgica reperiti dalle direzioni sanitarie, passati da una media di 80 a 110 e dei 400 posti letto aggiuntivi messi a disposizione dai privati grazie a un protocollo e all’intervento del prefetto, citando poi l’accordo con i sindacati, che consente di assumere 100 infermieri “supplenti” sostituti di quelli in servizio in pronto soccorso e assenti per lunghi periodi. Pur non negando, a fine intervento, “l’esistenza di un problema del sistema sanitario che abbiamo trovato, tra tante eccellenze, destrutturato”, Zingaretti ha indicato il calo di accessi in pronto soccorso, il cui numero medio sarebbe passato negli ultimi giorni da 317 a 310 e ha garantito lo sforzo costante della Regione per passare da un sistema efficace quale il servizio è oggi, a un sistema efficiente, non lesinando ringraziamenti agli operatori impegnati in prima linea.

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