Ecco le proposte per la sanità del Codici: “Controllare la spesa”

L’esordio è dirompente: “Blocco del premio di produttività per direttori generali e i dirigenti delle aziende in deficit che sforano il bilancio di previsione”. Il documento da sottoporre ai candidati alle elezioni regionali del Lazio arriva al cuore del problema e, insieme alle consuete esortazioni all’efficienza, la razionalizzazione e il controllo della spesa, va a colpire i santuari di Asl e ospedali, quei vertici cui nessuno mai si sogna di riferirsi quando si parla di contenimento dei costi. E ancora, “controllo degli obiettivi nell’affidare incarichi dirigenziali, affinché gli stessi abbiano positive ricadute in termini di qualità e quantità delle prestazioni ai cittadini”. E colpi bassi all’intramoenia, l’attività libero professionale che, secondo i rappresentanti di Codici, e non solo, “non avrebbe ridotto le liste di attesa come era negli intenti iniziali”. Poi il “riordino della rete ospedaliera con il potenziamento dei servizi territoriali e l’integrazione multidisciplinare degli interventi, garantendo la continuità assistenziale ai pazienti dimessi dall’ospedale”. Suggerimenti anche per il 118, servizio di emergenza che da più di un decennio stenta a decollare, “causa lacune e carenze riguardo la tempestività del soccorso e la inefficiente organizzazione di strutture e mezzi operativi”. L’attenzione dei rappresentanti dei cittadini si concentra sul costo del personale medico “voce che occupa il 34,6% nella composizione della spesa sanitaria con un costo del 50% sulla spesa ospedaliera, eccessivo da sostenere” si lamenta nel documento programmatico. Il riferimento alle recenti stime dell’Asp, Agenzia di sanità pubblica – organo tecnico dell’assessorato regionale alla Sanità – riguarda invece il “sovrannumero dei medici in corsia: due ogni tre posti letto” e i costi troppo elevati sostenuti dalle aziende ospedaliere che dovrebbero “assicurare una corretta manutenzione di strutture e macchinari per il cui acquisto si investono copiose risorse”. Infine due note dolenti: la spesa farmaceutica “che sfora continuamente il tetto di spesa concordato con il governo” e le “preziose consulenze dalle ignote utilità”, sentenzia il documento che propone, nel primo caso, un “monitoraggio costante delle prescrizioni per scovare fenomeni di malcostume che rimangono impuniti” e nel secondo un taglio drastico, in realtà già previsto da innumerevoli disposizioni, puntualmente disattese.

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