“Sanità pubblica?: Insensato parlarne, non esiste”

“Che senso ha parlare di sanità pubblica quando un comune mortale è costretto a ripiegare su un privato per poter effettuare una visita?”. L’interrogativo proviene dal consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, che sostiene di ricevere quotidianamente numerose segnalazioni di disservizi da parte di cittadini, costretti a rinunciare alle prestazioni di Asl e ospedali del Lazio e rivolgersi al privato accreditato. L’esponente della Lega accusa la gestione “targata Pd” quale causa dei disservizi, parlando di “disastro sanitario” e come testimonianza concreta in una nota, elenca le vicissitudini di cittadini che, ad esempio, “per prenotare una colonscopia hanno avuto dal centro di prenotazioni regionale la prima disponibilità a novembre 2023 oppure quattro mesi per la risonanza magnetica”, tanto che un assistito è stato costretto a pagare 100 euro in luogo dei 36 del ticket ordinario, per avere l’esame subito, considerata l’urgenza della diagnosi. L’esponente della Lega accusa l’amministrazione regionale di procedere “per annunci spot” e chiede “che si inizi seriamente a risolvere i problemi dei cittadini”. A ulteriore conferma di quanto sostenuto, Ciacciarelli cita l’ultimo rapporto proveniente da Cittadinanzattiva, secondo cui soltanto il 10% delle visite specialistiche sarebbe stato recuperato rispetto al periodo precedente la pandemia. ““Il Lazio sta gradualmente uscendo dall’emergenza Covid-19 ma non da quella, altrettanto annosa, delle liste d’attesa – sostiene il consigliere nel comunicato – per il 54% dei cittadini accedere alle visite specialistiche è sempre più complicato. Aumenta il ricorso, dunque, alla sanità privata. Disagi anche per il 12% dei laziali nell’ambito dell’assistenza domiciliare”. Un quadro sconfortante, se lo stesso presidente della Regione, Nicola Zingaretti, in una recente e burrascosa intervista rilasciata alla trasmissione Report di Rai 3, alla domanda della giornalista circa il massiccio ricorso dei residenti del Lazio alla sanità privata ha sollevato le braccia in un gesto disarmante, precisando che “è sempre stato così: il sistema pubblico è offerto in due modi, accreditati e ospedale pubblico”. Si tratta solo di percentuali e sarebbe interessante una statistica, per valutare negli anni da che parte oscilla la bilancia. Nel 2020, ad esempio, la Regione Lazio ha speso oltre un miliardo di euro per rimborsare le strutture private e anche nel 2022 ha dovuto chiedere aiuto ai privati per gestire l’emergenza Covid. Con il Forlanini e il San Giacomo che continuano a restare chiusi, senza alcuna intenzione dei politici regionali di riaprirli per destinarli all’assistenza, in caso di emergenza, con buona pace dei 20 milioni di euro spesi per ristrutturazioni e adeguamenti vari alle norme, del nosocomio di via Canova nel primo decennio del 2000.   

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