Giornata dell’infermiere, celebrazione in chiaroscuro

Una celebrazione tra alti e bassi. Così si è presentata questa edizione della Giornata internazionale dell’Infermiere, un rituale che sta cercando una nuova identità, stretto tra una crisi irreversibile della sanità pubblica e le sempre più qualificate competenze acquisite. Numerosi gli eventi, da Palermo a Roma, passando per Veneto e Liguria. La Federazione degli Ordini professionali con i suoi dirigenti non si è fatta pregare per ricordare al governo che “bisogna intervenire in modo incisivo sia sui numeri che sulla formazione, per adottare un piano importante che non preveda solo l’incremento del numero dei posti nelle università, ma che renda la professione più attrattiva”. Queste le parole della presidente Barbara Mangiacavalli, alla sessione palermitana del secondo congresso nazionale itinerante. In tale sede, la stessa ha rimarcato il paradosso di “20 mila colleghi formati in Italia che lavorano all’estero perché lì trovano sviluppo di carriera, riconoscimento e dignità professionale che in Italia ancora manca”. Durante la cerimonia è stato conferito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presente all’evento, un riconoscimento a 90 professionisti che hanno perso la vita a causa del virus. Analoghe considerazioni sono state espresse dal segretario del Nursind, organizzazione di categoria, Andrea Bottega che, sottolinea, “serve un autentico riconoscimento della professione, sul piano economico e su quello degli avanzamenti di carriera. Così come non è più rinviabile un corposo investimento per nuove assunzioni”. La Giornata, che dal 1992 si celebra in Italia il 12 maggio – a memoria della data di nascita nel 1820 di Florence Nightingale fondatrice dell’infermieristica moderna – ha l’intento di sensibilizzare la collettività sul ruolo dell’infermiere, troppo spesso sottovalutato, per questo ha assunto come slogan “dalla parte del cittadino”, a sottolineare quella alleanza indispensabile da sempre ricercata ma difficile da attuare. A Roma la manifestazione si è svolta a piazza del Popolo, con la partecipazione del presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio Rodolfo Lena, che ha manifestato la sua gratitudine al presidente dell’Ordine professionale Maurizio Zega e “a ogni infermiere per il lavoro svolto ogni giorno, con dedizione e professionalità”.

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