Nuova variante Delta: “nessun pericolo”

Varianti Covid: ora c’è la Delta plus. Dal mese di luglio, per la prima volta, la mutazione è stata rilevata nel Regno unito, paese in cui i contagi da tempo sembrano in risalita e sicuramente l’incremento è da attribuire alla Delta “rafforzata”. Non certo nella trasmissibilità e nella letalità, come assicurano gli esperti. Questa nuova veste del coronavirus, tecnicamente chiamata “AY.4.2” consiste nella ulteriore mutazione della Delta trovata nell’8% dei campioni di virus sequenziati nei laboratori d’oltre Manica. Da luglio la diffusione è andata avanti ma non a ritmi vertiginosi. Per tale motivo tra gli esperti non c’è pessimismo soprattutto perché non si ritiene che tale sub-variante sia in grado di imporsi su quella esistente. Non avrebbe infatti una capacità esponenziale di trasmissibilità. Secondo alcuni studiosi può essere valida l’ipotesi che vuole la ‘Delta Plus’ più contagiosa della sua progenitrice nell’ordine del 10-15%. Numeri che, pure se trovassero conferma, non dovrebbero tradursi in un vorticoso incremento di contagi. “La Delta Plus non ha nulla a che vedere con ciò che abbiamo riscontrato con le varianti Alpha e Delta, che erano più trasmissibili del 50 o 60%”, ha sottolineato alla Bbc il professor Francois Balloux, direttore del Genetics Institute della University College of London. Anche da parte degli esperti della Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, c’è moderato ottimismo circa la diffusione e al pericolo della Delta plus, senza tralasciare però “la necessità di identificare e descrivere tempestivamente le nuove varianti”.

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