#Riapriamo gli ospedali: convegno in Campidoglio

Ospedali chiusi, la parola ai cittadini. Dopo anni di lotte, appelli, mobilitazioni, interrogazioni e mozioni, i cittadini si organizzano e promuovono una raccolta di firme per proporre una legge di iniziativa popolare, volta a interrompere l’immobilismo in cui le istituzioni da anni hanno relegato interi complessi ospedalieri chiusi e abbandonati al degrado, senza alcuna idea o progetto per riportarli a nuova vita. Grazie all’iniziativa dell’”Associazione Beni Comuni Stefano Rodotà” – che ha dato vita al comitato civico “Riapriamo gli ospedali” – se 10mila residenti nel Lazio nell’arco di tre mesi firmeranno, il Consiglio regionale di via della Pisana dovrà mettere ai voti la volontà di riattivare le strutture pubbliche cadute sotto la scure dei tagli lineari per rientrare dal deficit sanitario. “Il San Giacomo e il Forlanini sono solo l’inizio”, è lo slogan riportato sulla locandina del convegno organizzato in Campidoglio il 17 settembre per trattare questi temi. Presenti i protagonisti delle battaglie che hanno visto in prima linea medici, cittadini, pazienti, familiari e non solo. Molte sono le figure di riferimento del mondo della cultura, dello spettacolo, dell’arte, delle associazioni di tutela storico-ambientale come Italia Nostra o di salvaguardia dei diritti dei cittadini coinvolte nella difesa primaria del diritto alla salute e del patrimonio pubblico della nostra città e della regione. “Con questo atto si intende avviare una riflessione critica e una svolta delle politiche nazionali, rispetto alla stagione delle cosiddette razionalizzazioni, che hanno comportato una progressiva scomparsa di servizi sociosanitari territoriali – ci dicono dal comitato – unita a un indiscriminato taglio dei posti letto d’ospedale pubblici, che da 311 mila nel 1998 sono passati a 144.293 nel 2019, con l’attivazione di nuovi 39.360 posti letto in strutture private accreditate”. E ora spetta ai residenti del Lazio decidere se dovranno continuare le attese di ore o giorni in pronto soccorso o tornare a una assistenza dignitosa.

(Nella foto: La fucilazione dell’ospedale San Giacomo, Nino Labarbera)

Commenti Facebook:

Commenti