Villa Tiburtina, assemblea per la sanità pubblica

Villa Tiburtina, una struttura sanitaria di qualità, che dagli anni Settanta ha soddisfatto egregiamente le esigenze di salute del territorio di Roma Nord Est, ora chiusa da anni per i tagli alla sanità, da tempo è al centro delle rivendicazioni dei cittadini. La proposta, avanzata nel mese di luglio dal direttore del IV distretto della Asl Roma 2 Giuseppe Gambale, sarebbe quella di realizzare un ospedale di comunità, secondo le indicazioni provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Le possibilità ci sarebbero tutte, considerato che in capo al direttore del distretto è la gestione dei fondi destinati alla medicina territoriale dal ministero della Salute, ciò che manca è la programmazione per cui non si è ancora arrivati a un progetto, e forse un po’ di volontà politica per venire incontro alle esigenze del territorio. Numerose, nell’ultimo periodo, le manifestazioni nel quartiere di Pietralata, nonostante la pandemia e il rispetto delle norme anti Covid. I cittadini non hanno mai ceduto, di fronte all’impossibilità di avere servizi di cura di prossimità. “Crediamo che dopo la grande mobilitazione di quest’anno l’Asl debba informare e confrontarsi con i cittadini sulla riapertura di Villa Tiburtina o di qualsiasi altra struttura individuata per la medicina territoriale” scrivono in un comunicato. Per questo, sabato 18 settembre è convocata un’assemblea pubblica al parco Cicogna in via Palombini ore 16:30, a cui sono invitate tutte le istituzioni coinvolte, in primis la Asl Roma 2, la Regione Lazio, l’Università “La Sapienza” che gestiva i servizi nel presidio e la Fondazione Lorillard Spencer Cenci, che ha donato l’edificio allo stesso Ateneo perché ne facesse un presidio sanitario pubblico.

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