Hacker al San Giovanni, garantita l’assistenza

Sanità del Lazio, il pirata ci riprova e ci riesce. Un nuovo attacco ai sistemi informatici dell’azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata ha messo in ginocchio uno dei più importanti presidi del quadrante di Roma sud est. Si presume che la violazione sia iniziata intorno alla mezzanotte, tra domenica 12 e lunedì 13 settembre. L’episodio prende le mosse da quanto accaduto a fine luglio al sistema informatico della Regione Lazio e gli inquirenti, al lavoro dalla mattina di lunedì, cercano nessi per capire la natura della intrusione e la portata dell’evento, oltre a verificare analogie con quanto avvenuto negli uffici amministrati da Nicola Zingaretti. Si tratterebbe comunque di un virus ransomware, con potenziale richiesta di riscatto, anche in questo caso. Evidentemente una strategia precisa con cui la sanità del Lazio potrebbe essere messa in ginocchio. “Stiamo lavorando per garantire la continuità assistenziale – ha assicurato in una nota la direzione aziendale – e stanno andando avanti le attività di ricovero e ambulatoriali. Così come è garantita l’assistenza ed emergenza del pronto soccorso. Le prestazioni di emodinamica, radiologia interventistica e l’attività operatoria si sono svolte regolarmente. Stiamo lavorando alacremente – continua la nota – per ripristinare tutte le funzioni nel più breve tempo possibile”. Ma questa mattina al poliambulatorio non sono mancati i disagi, come racconta Giovanna Manfredi, capitata lì per prenotare alcune prestazioni e impossibilitata a fissare gli appuntamenti. “Ci sono stati momenti di forte tensione – ci dice l’impiegata romana – ma entro breve termine la competenza degli addetti ai servizi ha ristabilito la calma”. Oltre al blocco delle prenotazioni, ci sono state difficoltà per la consegna delle cartelle cliniche e dei referti. Tutte le operazioni solitamente svolte con il pc sono state eseguite a mano.   

(Nella foto: la Sala Mazzoni del San Giovanni)

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