Asl Roma 5: “sanità in caduta libera”

Ospedale di Colleferro in caduta libera. Ė questo il giudizio dei cittadini, specie dopo alcune notizie circolate sulla stampa locale, che vorrebbero enfatizzare l’attività delle istituzioni locali in favore del nosocomio. Secondo i vari comitati cittadini e le associazioni di tutela dei malati, sembra che la sanità di tutta l’area, gestita dalla Asl Roma 5 diretta da Giorgio Santonocito, presenti ataviche carenze sia rispetto alla assistenza ai degenti, sia per quanto attiene ai servizi della medicina territoriale. “Da tempo – sostengono alcuni rappresentanti dei comitati locali – attendiamo il potenziamento dei posti letto in terapia intensiva. Ė più di un anno che i vertici aziendali e gli amministratori locali ci tengono in sospeso, alimentando false aspettative”. L’area tiburtina soffre per un drastico ridimensionamento dei posti letto che da 700 si sono ridotti a 400, in un territorio con 500mila residenti che, in base agli standard, di letti dovrebbe averne 1400. Per non parlare poi della situazione critica del pronto soccorso, su cui i residenti si dilungano volentieri, mettendo in luce quelle che secondo loro sarebbero carenze macroscopiche. Altra criticità è riferita ad alcuni reparti di degenza e alla perdurante mancanza di un servizio volto a garantire la salute della donna e del bambino. “Si soffre l’assenza dei reparti di ostetricia e pediatria così come è assente un servizio che assicuri l’emergenza 24 ore su 24”, attaccano ancora i residenti. Altro punto debole, l’assenza di strumenti diagnostici come la risonanza magnetica, essenziale per diagnosi approfondite e terapie mentre si sprecano le rassicurazioni relative al probabile arrivo di una nuova Tac, apparecchiatura che per il momento ha visto soltanto l’ospedale di Tivoli”. E questa, secondo i comitati locali, è solo una piccola parte delle carenze relative ai servizi sanitari di un territorio in cui gli stessi stanno subendo lenti, inesorabili declassamenti.

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