Sanità del Lazio: qui c’è la quota rosa

All’insegna della competenza femminile. Questo indicano gli ultimi avvicendamenti nelle Asl e ospedali del Lazio. Alla Roma 3, come da noi annunciato il 28 gennaio scorso https://www.sireneonline.it/wordpress/?p=7482, è andata come direttore generale Marta Branca, già direttore dell’Istituto Spallanzani, al centro dell’attenzione dal primo momento dell’esplosione della pandemia da Covid-19, per aver ricoverato i primi due cittadini cinesi colpiti dal virus. In seguito, il polo ospedaliero specializzato in malattie infettive, ha gestito, come centro di riferimento del Lazio, tutta l’organizzazione della ricerca e della cura contro il Covid, grazie a un team di grande valore, costituito dal direttore scientifico Giuseppe Ippolito e dal direttore sanitario Francesco Vaia, al momento Dg facente funzione. Branca, laurea in Giurisprudenza, master, corsi di formazione manageriale, varie pubblicazioni all’attivo, ha curato alla perfezione la comunicazione relativa all’emergenza. Dotata di una solida preparazione nel settore dell’amministrazione pubblica e di lunga esperienza in ruoli di vertice – è stata direttore amministrativo presso l’Azienda ospedaliera San Filippo Neri e il policlinico Umberto I – ha ricoperto ruoli presso il segretariato di organismi europei in rappresentanza dell’Aran, l’agenzia che si occupa di disciplina contrattuale delle pubbliche amministrazioni. Al San Giovanni è andata Tiziana Frittelli, in partenza dal policlinico Tor Vergata, dove è stata sostituita da Giuseppe Quintavalle che ha lasciato la Asl Roma 4. Nella partita a scacchi dei direttori generali del Lazio, l’esperienza di Frittelli è nota: laurea in Giurisprudenza ed Economia, corsi di management sanitario all’Università Bocconi di Milano, docenze in materie sanitarie e gestionali, numerosi convegni in qualità di relatore, una copiosa attività pubblicistica, al San Giovanni avrà a che fare con una delle aziende più grandi di Roma. La disponibilità della Regione Lazio a valorizzare le donne in ruoli di vertice non si esaurisce qui: su 17 tra ospedali, Asl, Istituti di ricerca, regionali sono 8 le direttrici generali, tra cui una facente funzione che è Francesca Milito al San Camillo come numerose sono le rappresentanti femminili nei ruoli apicali di direttore sanitario e amministrativo. Quello che non è riuscito al dimissionario segretario del Pd Nicola Zingaretti nel governo, si è invece rivelato semplice nel servizio sanitario regionale. Almeno nella veste di presidente del Lazio, a Zingaretti il rispetto della “quota rosa” è riuscito.      

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