Ospedale Grassi: “urge restyling, stop annunci”

Giovanni Battista Grassi, l’ospedale di Ostia fa acqua da tutte le parti. E non in senso metaforico ma nel senso più concreto della parola. L’ultima infiltrazione che ha provocato il crollo di una parte del controsoffitto della terapia intensiva cardiologica, risale al 24 settembre scorso. Non un reparto qualunque o un corridoio di passaggio ma la notizia è trapelata soltanto due giorni dopo grazie alla denuncia del sindacato di categoria Cobas, che ha lamentato la frequenza con cui si ripetono tali episodi e chiede di provvedere agli interventi necessari senza ulteriori rinvii. Nell’ottobre 2016 analoga situazione colpì le corsie dell’ospedale del litorale, mandando in tilt il Day Hospital ma, a quanto pare, non si provvide a sanare le carenze strutturali del nosocomio che avrebbe bisogno di un tempestivo restyling. A tale scopo, il 21 settembre 2017 l’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin – che a Ostia ha molti trascorsi professionali e politici – annunciò lo stanziamento di 55 milioni per procedere a importanti lavori di ristrutturazione che, a tutt’oggi, non vedono ancora luce. Al contrario, si susseguono gli annunci riferiti a tali risorse, almeno uno all’anno. Si parlò nel 2018 di tale investimento e, addirittura il 13 giugno del 2019 la Regione Lazio ha pubblicato sul sito istituzionale – con lo stile misurato dell’amministrazione in fatto di annunci – un comunicato che riferisce di “uno stanziamento di oltre 55 milioni di euro per l’ospedale Grassi, il più importante finanziamento negli ultimi 10 anni per il potenziamento, la messa a norma e l’adeguamento tecnologico del presidio”. Conoscendo le lungaggini burocratiche e i numerosi passaggi di cui abbisogna l’iter procedurale, è possibile che il provvedimento subisca ancora rallentamenti ma la struttura, per la sicurezza degli assistiti e degli operatori non può attendere a lungo.   

Commenti Facebook:

Commenti