Scuole, Ciacciarelli: “Più sicurezza a Cassino”

Scuole e salute: la riapertura in sicurezza nel Lazio procede a macchia di leopardo. Da parte regionale numerosi sono gli sforzi per reperire spazi alternativi ma a tutt’oggi i risultati prodotti non appaiono soddisfacenti. Numerose le misure intraprese: vademecum dell’Istituto Superiore di Sanità, linee guida sulla riapertura definite nella Conferenza Stato-Regioni, accordo tra il ministero e le organizzazioni sindacali per l’inizio dell’anno scolastico nel rispetto delle norme sanitarie, controlli specifici per tutto il personale scolastico a cui si è aggiunto quello a campione sugli studenti. Ulteriori indicazioni sono dedicate alla fascia d’età da zero a sei anni mentre per le elementari qualche problema arriva dalla provincia di Frosinone. Dal 3 agosto scorso è stato sollecitato il Comune di Cassino a garantire il rientro in presenza e in sicurezza di tutti gli allievi ma a tutt’oggi non sembra risolto il problema, tanto da far insorgere il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli che ha attaccato il centrosinistra locale: “è imperdonabile che non si sia trovata una soluzione sulla collocazione delle classi della scuola elementare ‘Pio Di Meo’ – sostiene l’esponente della Lega – siamo contro lo smembramento e l’amministrazione Salera non  è stata capace di garantire una riapertura in sicurezza”, continua puntando il dito contro quello che reputa “il caos in cui si sono trovati genitori, studenti e presidi”. E a Roma qua e là a macchia di leopardo, spunta qualche positivo tra i banchi monoposto. L’ultimo al liceo Righi, in precedenza alla scuola De Merode di piazza di Spagna. Procede intanto lo sforzo dell’assessore al  Lavoro, Scuola e Formazione della Regione Lazio Claudio Di Berardino, che attende significative risposte al bando diffuso per raccogliere le candidature di nuovi spazi: “i soggetti coinvolti per la riapertura dell’anno scolastico sono molti – ha chiarito Di Berardino – è una catena di montaggio in cui è importante che ogni ingranaggio continui a fare la sua parte, dal ministero, alla regione, dall’ufficio scolastico regionale alle provincie, ai comuni ai singoli istituti fino alle famiglie”.

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