Pediatria oncologica Umberto I: Pd contro Pd

Il Covid-19 non ha soltanto sconvolto le nostre vite, ha cambiato i connotati di molti ospedali. Nella maggior parte dei casi, si sta pian piano tornando alla normalità. In alcuni nosocomi però la riattivazione dei reparti pre-pandemia tarda ad arrivare, come al Policlinico Umberto I con la pediatria oncologica e l’oncologia adulti ancora chiusi. Tanto da provocare, nel primo caso, una interrogazione a risposta immediata da parte del consigliere regionale del Pd Emiliano Minnucci, che si rivolge alla giunta della stessa maggioranza politica di cui fa parte. Si parte dai primi di marzo, quando un sospetto caso di Covid-19 tra i piccoli ricoverati ha suggerito alla direzione aziendale la chiusura della divisione che ospita 12 posti letto, con pazienti attualmente trasferiti al Bambino Gesù. Inutile sottolineare la qualità dell’assistenza, garantita anche a bambini provenienti da altri Paesi, che insieme all’accoglienza curata da numerose associazioni di volontari, fanno della unità operativa uno dei fiori all’occhiello del policlinico universitario. “Nonostante l’emergenza sia oggi superata – riporta Minnucci nell’interrogazione – non vi è alcun riscontro in merito all’apertura di questo reparto”. Il consigliere sottolinea la necessità di procedere al più presto alla riattivazione in quanto gli assistiti, “immunodepressi, necessitano di una struttura interamente dedicata a loro, al fine di garantirne la giusta protezione che non può essere assicurata presso il Bambino Gesù”. Stesso discorso per l’oncologia adulti, per cui ha presentato un’interrogazione la consigliera regionale – questa volta dall’opposizione – Chiara Colosimo. Nell’atto consiliare a risposta scritta, l’esponente di Fratelli d’Italia risale al mese di marzo, quando nel reparto si verificò un cluster di infezioni proprio tra i sanitari, tanto da costringerne la chiusura immediata. Ci si sofferma inoltre sulla chiusura della sezione oncologica B che, malgrado le note regionali ne imponessero l’apertura anche durante l’epidemia, a tutt’oggi risulta sbarrata; si pone inoltre l’accento sulle dislocazioni dei day hospital in altri reparti a loro volta sconvolti dalle modalità di riorganizzazione anti contagio. Una riorganizzazione convulsa e, secondo il sindacato Fials inspiegabile quella dell’Umberto I, che in piena esplosione pandemica ha visto le polemiche dimissioni del direttore sanitario Ferdinando Romano, a cui non risulterebbero estranee le decise sollecitazioni della direzione aziendale.    

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