La sfortuna di Nicola Zingaretti

Da Corrado Stillo, nostro affezionato lettore, riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Il 1° maggio milioni di italiani sono rimasti chiusi a casa, in ottemperanza ai decreti governativi adottati per il Covid19: nessuno si deve muovere, niente assembramenti con parenti e amici, nessuna visita è ammessa. Tutti in casa tranne Albino Ruberti, capo di gabinetto della Regione Lazio, sorpreso dalla Polizia di Stato sul balcone di casa di Andrea Pacella – consigliere politico della ministra dei Trasporti Pd Paola De Micheli – a pranzare e celebrare la festa dei lavoratori. Pare che le ostriche presenti in tavola siano state definite una “semplice degustazione” e la mangiata un “pranzo di lavoro”. Sembra siano volate frasi del tipo “Lei non sa chi sono io” e che sia stata verbalizzata l’inosservanza sull’uso delle mascherine, prescritte invece ai comuni mortali. Un episodio piuttosto imbarazzante, visto che rappresentanti delle istituzioni, anziché dare il buon esempio ai cittadini sono stati i primi a violare le disposizioni anti pandemia. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti è proprio sfortunato a scegliere i capi gabinetto. Il predecessore di Ruberti, Maurizio Venafro, il 19 maggio dello scorso anno è stato condannato in appello a un anno di reclusione per turbativa d’asta, per una vicenda emersa dall’inchiesta “Mondo di mezzo” e legata all’affidamento del servizio Cup, centro prenotazioni delle prestazioni sanitarie. E non finisce qua. Dalle indagini sullo scandalo delle mascherine pagate in anticipo e mai arrivate in regione, sta emergendo il probabile coinvolgimento del vice capo di gabinetto di Zingaretti Andrea Cocco, come riportato dal quotidiano “La Verità” del 5 e 6 maggio 2020, che avrebbe fatto da intermediario tra Regione Lazio e ditta fornitrice Eco Tech. Insomma: Nicola Zingaretti, come scegli i tuoi più stretti collaboratori?

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