Regione Lazio parte civile contro chi aggredisce i sanitari

Dati preoccupanti, episodi sempre più violenti. Le aggressioni, fisiche e verbali a medici e operatori sanitari aumentano in modo esponenziale Dal 2018, anno in cui 5.000 sanitari hanno risposto a un questionario sul tema, è emerso un quadro allarmante: il 50 per cento degli intervistati è stato vittima di aggressioni verbali, il 4 per cento ha subito violenza fisica, 29 mila sono gli infortuni dei sanitari denunciati all’Inail, pari a una media di 80 al giorno, 4 in ogni regione italiana. Su tutto domina la rassegnazione degli aggrediti, che considerano – nel 48 per cento dei casi – gli episodi abituali o, addirittura, inevitabili. Per questo professionisti, società civile e istituzioni stanno prendendo posizione. Tra questi la Regione Lazio che – attraverso una dichiarazione del presidente della commissione Affari costituzionali e membro della commissione Sanità Rodolfo Lena – ha manifestato la volontà di costituirsi parte civile nei processi contro chi si macchi di reati nei confronti del personale del servizio sanitario” Nella nota diffusa, il presidente Lena spiega il cammino della norma approvata nel corso dell’esame al cosiddetto “collegato al bilancio, proposta di legge numero 194 – Misure per lo sviluppo economico, investimenti e semplificazione” la legge finanziaria della Regione Lazio. “Su mia proposta – ha chiarito Lena – è stato approvato un emendamento a tutela degli operatori sanitari a cui voglio ricordare che, mentre svolgono il loro fondamentale e prezioso lavoro quotidiano non sono soli. L’ente regionale sarà al loro fianco in casi di aggressioni o violenze, che comunque ci auguriamo tutti siamo sempre meno” conclude la nota. Anche il parlamento sta licenziando un testo, già approvato in Senato, con cui si rafforza la composizione dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori sanitari, si inaspriscono le pene contro i reati commessi nell’esercizio delle funzioni, si istituisce la procedibilità d’ufficio per facilitare i medici che incontrino difficoltà nel presentare denuncia. C’è ancora da superare qualche scoglio, uno dei quali è costituito dalla “invarianza di risorse”, ovvero si dovrebbe procedere senza oneri aggiuntivi, scoglio insormontabile per le amministrazioni interessate, le cui casse non godono di buona salute e avrebbero difficoltà a ripristinare, ad esempio, i posti di polizia in pronto soccorso quale deterrente alla violenza, come richiesto da più parti.

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