Amatrice avrà il suo ospedale entro due anni. La Regione Lazio fa il suo annuncio, i tedeschi cofinanzieranno l’opera

Ad agosto dovrebbero iniziare i lavori ed entro due anni il nuovo “Grifoni” dovrebbe vedere la luce. Se i piani della Regione saranno rispettati, nel 2022 l’ospedale di Amatrice prenderà corpo in luogo di quello distrutto nel terribile terremoto del 2016, con 40 posti letto di cui 10 dedicati alla riabilitazione, apparato tecnologico all’avanguardia, pronto soccorso, laboratori, ambulatori e uno sguardo nella natura, grazie alle ampie vetrate che caratterizzano il progetto dello studio romano di architettura Valle. Sviluppato su 7.400 metri quadrati di cui 1000 attrezzati a verde con giardino terapeutico, il nosocomio è una delle opere pubbliche in più avanzato stato di progettazione. La composizione dei corpi di fabbrica ricorderà l’aggregazione dell’antico borgo e i colori della facciata richiameranno quelli del corso cittadino, per conservare l’antica memoria. E’ quanto è emerso nel corso della presentazione alla cittadinanza il 17 gennaio: il 20 si chiuderà la conferenza dei servizi, il 30 aprile sarà indetta la gara d’appalto e ad agosto dovrebbero iniziare i lavori. Grande soddisfazione è stata espressa nel corso della conferenza stampa dai vertici regionali – gli assessori Alessio D’Amato e Claudio Di Berardino – dal sindaco Antonio Fontanella e dal direttore generale Marinella D’Innocenzo che ha evidenziato come i progettisti “abbiano recepito le richieste commisurate alle esigenze della popolazione e adeguate al contesto”. Insieme alle luci appaiono però le ombre. Secondo l’ex sindaco Sergio Pirozzi – uno dei primi ad accorrere sul luogo della tragedia alle 3:36 di quel drammatico 24 agosto – la ricostruzione delle opere pubbliche di Amatrice sarebbe ferma all’1% . E’ proprio di Pirozzi, oggi consigliere regionale di Fratelli d’Italia, la legge sulla prevenzione del rischio sismico approvata alla Pisana, che ha assicurato 8 milioni per la messa in sicurezza degli edifici. In Parlamento però la norma non passa. I 13 articoli sono stati depositati in commissione Ambiente della Camera ma non sono passati per il voto contrario di Pd e Movimento 5 stelle. 

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