San Giovanni Addolorata, chirurgia e tecnologia collaborano per il “circolo virtuoso” della salute

Azienda San Giovanni Addolorata di Roma: va avanti da tre mesi il lavoro coordinato tra chirurghi, tecnici di robotica e telemedicina, una collaborazione che migliora la qualità di vita dei pazienti e ottimizza le prestazioni ospedaliere. Degenze ridotte, controlli post ricovero più accurati, costi dimezzati e controllo costante a distanza dei parametri vitali.  La tecnica è ormai rodata ed evidenzia una buona riuscita degli interventi nel 99 per cento dei casi. E se il robot per il nosocomio non è una novità, di sicuro l’abbinamento con la telemedicina rappresenta il valore aggiungo. Il paziente viene operato attraverso l’applicazione della robotica, modalità di intervento caratterizzata da una strumentazione tecnologica estremamente sofisticata. I dispositivi chirurgici consentono di agire nel teatro operatorio con strumenti sottili e miniaturizzati, in grado di riprodurre perfettamente i movimenti della mano dello specialista. Si può tranquillamente affermare che l’intraprendenza e il coraggio dell’azienda ospedaliera romana siano stati premiati: il San Giovanni ha installato per primo nel Lazio il Robot Da Vinci in sala operatoria e la sfida si può dire ampiamente superata. Dal 2007 sono stati oltre 3.000 gli interventi eseguiti, con pazienti dimessi dopo una breve degenza e seguiti costantemente al proprio domicilio grazie alla Telemedicina. Elettrocardiogramma, pressione del sangue, glicemia e altri indicatori sono inviati in ospedale tramite uno smartphone in modalità “wireless, con la possibilità di un consulto in diretta con il chirurgo che ha eseguito l’intervento. Sicurezza, controllo costante, ambiente protetto al proprio domicilio sono le caratteristiche consentite dall’utilizzo delle tecnologie. La combinazione “robotica più telemedicina” ha visto, a tutt’oggi, il trattamento di 10 pazienti tra cui soltanto uno è dovuto rientrare in ospedale, causa alterazione dei parametri trasmessi in ospedale. 

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