“Salviamo il centro senologico”. Mobilitazione delle donne per palazzo Baleani

Funziona come un vero e proprio pronto soccorso per le patologie mammarie. In caso di emergenza, le donne possono accedere alla struttura di corso Vittorio Emanuele, considerata presidio di eccellenza, ed essere assistite immediatamente senza file, liste di attesa, incombenze burocratiche. Si rivolgono al centro senologico di palazzo Baleani almeno 25 donne al giorno ma, secondo i responsabili, la Regione Lazio vuole smantellare tutto e accorpare l’ambulatorio al policlinico Umberto I. “Una soluzione che significherebbe la sua fine, con tutte le difficoltà del caso per le donne che non avrebbero più un canale diretto e tempestivo di assistenza”, protestano all’unisono alcune assistite. Dall’assessorato fanno sapere che la vicenda “è molto complessa e va considerata sotto vari aspetti. L’edificio è di proprietà dell’Università la Sapienza – comunicano i vertici regionali – e non ha l’agibilità perché non adeguato alle norme antincendio”. Inoltre, per quanto attiene a standard stabiliti da linee guida nazionali, la struttura non sarebbe in conforme perché, secondo il giudizio della commissione scientifica creata ad hoc “non rientrerebbe nei parametri”. In sintesi: i criteri clinici sarebbero stati bocciati, ferma restando la volontà regionale di “verificare con un nuovo accesso della commissione la qualità delle prestazioni”. E intanto monta la protesta: petizioni on line, appelli, mobilitazione sindacale e non si esclude quella delle donne nell’immediato. E la Regione fa una parziale marcia indietro, promuovendo la realizzazione di un centro salute donna nella sede.

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