Asl Latina: tagli e sovraffollamento,il decreto ministeriale 70 del 2015 penalizza i cittadini

Un decreto contestato, il numero 70 del 2 aprile 2015, voluto dal ministero della Salute allora presieduto da Beatrice Lorenzin. Nella Asl di Latina si applica alla lettera anzi, “in modo restrittivo” sostiene Franco Brugnola, un passato ai vertici della sanità e una profonda conoscenza della materia, tanto da fargli affermare che gli standard citati dalle norme penalizzanti “non vanno considerati soltanto nei valori massimi ma anche nei minimi”.

Con questo, l’esperto prende in considerazione la dotazione dei mezzi di soccorso, in particolare quelli avanzati con strumenti di rianimazione a bordo che nel pontino dovrebbero essere almeno 8 in base agli standard e attualmente sono soltanto 3. Per non parlare di pronto soccorso che, sempre secondo il contestato decreto dovrebbe avere un bacino di utenza tra gli 80mila e i 150mila abitanti mentre nell’area attualmente i residenti sarebbero 324.390, dopo la chiusura di numerosi ospedali nel 2010 per il decreto Polverini. Questa la causa di un sovraffollamento difficile da combattere in carenza di strutture, né al bisogno potrebbero supplire le case della salute, solo un palliativo di fronte alle emergenze di un territorio che in estate triplica le presenze. Lo stesso dicasi per i posti letto, 1663 di fronte ai 1725 necessari e di questi, soltanto 777 sono nel pubblico mentre i restanti 757 appartengono ai privati. Se a questo si aggiunge l’assoluta carenza di elisuperfici – considerando anche la presenza delle celebrate isole pontine – il quadro dei servizi sanitari è assolutamente inadeguato.

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