Sanità umbra, la secessione di Terni

Accuse ai vertici della giunta regionale dall’Unione civica, contraria all’accentramento di poteri

“Attentato alla salute delle popolazioni dell’Umbria del Sud”. Sono parole di fuoco quelle contenute in una nota inviata al ministro Giulia Grillo dall’Unione civica per Terni, un movimento indipendente di residenti, gravitanti nell’area di centrosinistra, che da tempo si batte per un riequilibrio di poteri con Perugia, in cui sembrano confluire tutti gli interessi regionali. “La spesa corrente sia statale che regionale, è concentrata per la sua quasi totalità nella città di Perugia – si legge – così è avvenuto per la sanità, con l’intento di depotenziare l’azienda di Terni a favore della seconda. Le chiediamo pertanto di verificare la legittimità delle decisioni, che nell’arco di un ventennio, hanno prodotto la costruzione, a spese della Regione Umbria, di un elevato numero di nuovi ospedali, a pochissimi chilometri uno dall’altro, nel nord della regione”. Critici i cittadini, verso il “sovradimensionato ospedale di Perugia, a scapito di quello, altrettanto qualificato di Terni”. Forte la richiesta di un intervento riparatore del governo centrale, in grado di riequilibrare le istanze locali.

 

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