Cure immediate e gratuite ai richiedenti protezione internazionale. Coordina la Asl Roma 1

Assistenza a tutto tondo, senza ticket né liste di attesa. Ė il progetto Icare “Integration and aommunity care for asylum and refugees in emergency”, finanziato con 9milioni dalla Ue in 5 regioni italiane: Liguria, Toscana, Lazio e Sicilia con l’Emilia Romagna a fare da capofila. Si tratta, in sintesi, della “Presa in carico e percorsi integrati di assistenza territoriale per soggetti in condizioni di particolare vulnerabilità sanitaria quali abusi, violenza sessuale, mutilazioni genitali, malattie sessualmente trasmissibili, positività HIV. E ancora, aiuti nel percorso nascita, disturbo post traumatico o disturbo psichico”. Ė questo il ventaglio di interventi previsi per l’assistenza alle persone con status di “richiedenti protezione internazionale”, che fuggono da guerre, torture, persecuzioni, anche se irregolari o privi di documenti. Nel Lazio è la Asl Roma 1 l’azienda individuata a prestare le cure, attraverso il centro “Samifo”, una struttura di accoglienza e ascolto, informazione e orientamento con possibilità di alloggio diurno, mense e ambulatori per i migranti. Collaborano con il centro numerose associazioni di volontariato e del privato sociale, tra cui la Caritas, il cento Astalli, la Comunità di Sant’Egidio, l’associazione di Solidarietà Vincenziana, la Federazione Chiese evangeliche e Save the Children Italia. Attivi per l’assistenza, anche l’Inmp, istituto per la salute delle popolazioni migranti e l’ambulatorio di via Marsala, gestito dai gruppi locali immigrazione e salute, che ricadono nel territorio della Asl Roma 1. Una fitta rete, che potrà avvalersi dello stanziamento di 2.318.578,10 euro per 18 mesi, è questa la durata del progetto, partito il 10 gennaio, che andrà avanti fino al 9 luglio 2020. Il tutto si basa su una copiosa legislazione nel campo dell’assistenza sociosanitaria, avviata nel 1998 con il “Testo unico delle disposizioni concernentila disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”, successivi regolamenti di esecuzione, recepimento di direttive europee e accordi Stato-Regioni, volti al riconoscimento, o la revoca, dello status di protezione internazionale per i migranti soggiornanti negli Sprar o centri di accoglienza straordinari. 

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