La Regione approva il Piano sociale, 656 milioni e il “caregiver” nelle famiglie con disabili

Atteso dal 2000, finalmente vede la luce il “Piano sociale regionale”. Alla Pisana è partita nel 2013 la lunga preparazione di una normativa fondata sulla legge nazionale 328 del 2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”. Dopo più di cento audizioni di categorie, operatori, associazioni, esperti, forze sociali, si è arrivati alla votazione in Consiglio regionale il 24 gennaio scorso e la proposta di delibera consiliare numero 12 del 4 giugno 2018 è stata licenziata senza voti contrari, con l’astensione delle forze di opposizione. “Questo piano è solo un bellissimo libro dei sogni – ha dichiarato il portavoce del m5s Davide Barillari – attendiamo la risposta dei territori e comunque esprimiamo soddisfazione perché è stato approvato un nostro emendamento, volto ad aggiornare disposizioni ormai datate alle nuove norme del reddito di cittadinanza”.

Soddisfazione è stata espressa dalla maggioranza, i cui esponenti sottolineano “l’attenzione e la cura per la persona che si affaccia alle prestazioni sociali, titolare di specifici diritti”, come ha evidenziato anche l’assessore alle Politiche sociali e welfare, Alessandra Troncarelli, che ha chiarito che i risultati del piano saranno monitorati e valutati. Così il piano “Prendersi cura, un bene comune”,oltre al primario obiettivo volto a “razionalizzare, consolidare, migliorare il sistema integrato dei servizi e interventi sociali e sociosanitari del Lazio, riserva grande attenzione alle fasce fragili della popolazione.Superamento della povertà, servizi per gli anzianicon accoglienza semiresidenziale, assistenza domiciliare eil potenziamento della figura del ‘caregiver’, un congiunto che si prende cura di un disabile o malato cronico sono gli intenti principali, unitial potenziamento dei servizi per la disabilità per permettere alle persone di superare l’isolamento e l’emarginazione. Garantiti gli interventi a favore di minori a rischio,incentivando la rete dei Centri famiglia.Le risorse erogate nel triennio 2019-2021 ammontano a 524 milioni da parte regionale e 132 milioni di fondi europei.

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