L’infermiere rivendica il suo ‘status’

Lettera della presidente della Federazione Ordini Infermieri (Fnopi) agli organi di informazione

“Non si confonda l’infermiere con altre figure professionali addette all’assistenza”. è questa la sintesi di una lunga e articolata lettera che Barbara Mangiacavalli (nella foto), presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, ha inviato agli organi di stampa, lamentando una diffusa abitudine alla generalizzazione che spesso mischia le carte in tavola attribuendo ai dottori in Scienze infermieristiche responsabilità non proprie. “Sarebbe come confondere in una scuola il bidello con l’insegnante”, sintetizza la presidente, elencando le evoluzioni della professione negli ultimi decenni e gli incarichi differenziati e di elevata responsabilità che competono ai laureati infermieri. Il tutto riferito a lamentati “errori mediatici che suscitano grande imbarazzo e risentimento nei professionisti”. Atti illeciti, reati di varia natura, comportamenti poco edificanti, compiuti da operatori difficilmente individuabili tra la miriade di figure operanti in Asl e ospedali, sarebbero superficialmente attribuiti all’infermiere, quasi che la componente sanitaria fosse costituita unicamente da questa figura, insieme al medico. Problemi di spazio? Semplificazione giornalistica? Sebbene negli ultimi anni l’uso improprio del termine sia diminuito, la presidente invoca un’azione preventiva, a tutela della categoria e per la serenità dei pazienti di cui l’infermiere si prende cura quotidianamente.

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