Santa Maria della Pietà degrado e poche idee

La Asl Roma 1 lo nomina “Parco della salute e del benessere” ma il degrado è evidente

Lo hanno ribattezzato “Parco della salute e del benessere” ma l’enfasi delle parole non corrisponde alla realtà. Santa Maria della Pietà, una storia infinita. Un tempo ospedale psichiatrico poi indefinito comprensorio: asl, municipio, hospice, parco giochi e tanto altro. O forse niente. Uno spezzatino di servizi che non corrisponde alle esigenze dei residenti del quartiere Monte Mario e del quadrante di Roma nord. Dismesso come ospedale psichiatrico dopo la legge Basaglia del 1978 – la 180 che impose la chiusura dei manicomi – è stato assorbito dalla Regione che, nonostante i numerosi annunci, a tutt’oggi non ha ancora presentato un progetto concreto di riconversione del pregiato complesso, nonostante l’annuncio per la creazione dell’ostello della gioventù in occasione del Giubileo del 2015 mai realizzato. Nel 2000 fu affidato al Comune con una convenzione scaduta nel 2009 e non rinnovata. è recente la polemica insorta tra le istituzioni e l’associazione ex lavanderia, attiva all’interno del padiglione 31 da oltre un decennio, i cui aderenti hanno raccolto 12 mila firme su una proposta di iniziativa popolare per l’uso pubblico e culturale del bene. “Su quest’area di Roma – si legge in una nota dell’associazione – si compiono atti contrari alla logica e al buon senso. Il comune ha smantellato i giochi per bambini, ormai privi di manutenzione come tutto il resto del parco mentre il direttore della Asl Angelo Tanese, che si definisce il padrone del complesso, continua a ignorare norme e atti esistenti, che imporrebbero il rispetto delle richieste dei cittadini mentre il degrado sociale e materiale aumenta”.

 

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