Acqua e salute, lectio magistralis alla Lancisiana

Luigi Valenzano, dermatologo di fama, su detergenza e termalismo alla prestigiosa Accademia

Sole, acqua, clima: elementi che hanno sempre interessato l’uomo che nella storia ne ha scoperto le potenzialità godendo di fanghi, bagni, grotte termali, solfatare, fumarole. Inizia così, con un excursus storico la brillante esposizione di Luigi Valenzano – già primario dermatologo del San Gallicano, appassionato di storia della medicina – in occasione dell’appuntamento del 6 febbraio del 303esimo anno accademico della Lancisiana, prestigiosa istituzione fondata dall’archiatra pontificio Giovanni Maria Lancisi il 25 aprile 1715. Dalle antiche civiltà assiro-babilonesi, agli egizi, fenici, greci, passando per gli indiani e i cinesi, il culto per fiumi, laghi e acque naturali considerate sacre perché dotate di virtù terapeutiche. Così Talete, Asclepio, Igea, Panacea, divinità della medicina, della salute, della guarigione, predicavano igiene e cura del corpo finalizzati alla purificazione, alla fortificazione, al piacere. Ed Empedocle di Agrigento, con la sua teoria della “respirazione cutanea” fino al trattato di Ippocrate, padre della medicina con la sua “materia peccans” la cui fuoriuscita dal corpo non va contrastata ma eliminata con bagni e abluzioni. E le malattie cutanee descritte da Galeno, tra cui la gonorrea o blenorragia, definita “fuoriuscita di liquido seminale corrotto”. Dall’antichità ai giorni nostri, con il determinante apporto degli antichi romani e le impareggiabili terme di cui, ancora oggi possiamo godere i benefici.

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