A Ostia la Casa del parto non vede la luce

Il primo dicembre 2015 il presidente Zingaretti ne promise la riapertura come regalo di Natale

Vide la luce l’8 marzo del 2009, nella pineta che circonda l’ospedale Grassi di Ostia. Centro di qualità per il parto in acqua, per l’accoglienza in ambiente familiare, la cura e l’accudimento della puerpera e della famiglia, nel 2011 diviene “parte integrante del sistema sanitario regionale”. Ma non dura: pochi anni dopo “Acqualuce” – è questo il nome della casa del parto più apprezzata dalle mamme – a causa di contratti a tempo determinato delle ostetriche non rinnovati, è costretta a chiudere. Ultima proposta della Regione Lazio per riattivare la struttura, ingaggiare ostetriche a contratto privato con rimborso regionale, opzione che le stesse professioniste hanno respinto.

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