Salasso in farmacia di notte e nei festivi

Un decreto ministeriale aggiorna le tariffe fissate nel 1993 e le raddoppia. Proteste dei cittadini

Ne farà le spese chi sta veramente male. Il sovrapprezzo sui farmaci acquistati di notte e nei giorni festivi è un’altra tegola che si abbatte su una sanità già fortemente penalizzata. Aumento del costo del lavoro, è questa la motivazione di un decreto del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che aggiorna le tariffe previste da analogo provvedimento del 1993. DA 3,87 euro a 7,50 per arrivare a 10 nelle farmacie rurali, tranne in caso di farmaco urgente prescritto su ricetta del servizio sanitario. Protestano le associazioni dei consumatori, in testa l’Adoc con il presidente Roberto Tascini che ritiene il salasso gravoso soprattutto per le famiglie con bambini piccoli. “Comprendiamo l’adeguamento delle tariffe dopo oltre trent’anni ma un aumento del 100 per 100 ci sembra eccessivo”. All’unisono, i rappresentanti dei cittadini paventano un aumento degli accessi notturni in pronto soccorso e un aumento di difficoltà per gli anziani o per chi è colto da malore improvviso.

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