Nucleare San Camillo: costi lievitati

maritato-2Critiche da AssoTutela, associazione di difesa dei consumatori e utenti della sanità del Lazio

“Era tutto pronto dal 2015. Pochi mesi dopo la chiusura del Forlanini, decretata il 30 giugno, il direttore del servizio tecnico aziendale ingegner Mario Tabacco, aveva redatto un progetto con tutti i crismi, sotto la costante supervisione dei dirigenti della medicina nucleare dell’ospedale dismesso, per un costo complessivo di 700mila euro. Studiato alla perfezione in ogni dettaglio, il piano prevedeva il trasferimento del servizio al padiglione Antonini del San Camillo ma, inspiegabilmente non si è mai arrivati alla sua approvazione”.

La denuncia parte dal presidente di AssoTutela, Michel Emi Maritato, che continua: “Improvvisamente, con la delibera numero 605 del 3 maggio 2017 la situazione si sblocca, guarda caso con un progetto modificato ma sempre all’interno dello stesso padiglione e affidato, non a una risorsa interna come il precedente ma a una società leader nel campo delle tecnologie sanitarie: la Engineering Service Srl che prevede il tutto nell’ala opposta a quella individuata in precedenza, con una spesa di 1.100.000 euro. Motivo del ripensamento, il miglioramento dei percorsi assistenziali e una maggiore sicurezza, per sopraggiunte esigenze assistenziali. Ci piacerebbe avere un riscontro di tali sopravvenute esigenze e verificheremo se sono indicate negli elaborati di progetto”, chiosa il presidente.

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