Mobbing, legge regionale in stand-by

mobbingIl fenomeno del disagio lavorativo aumenta ma non esistono precisi provvedimenti di contrasto

E’ pronta dal 29 ottobre 2015 ma giace ancora in qualche cassetto della Regione Lazio, la proposta di legge 297 “Disposizioni per prevenire e contrastare il fenomeno del disagio lavorativo”. Mentre nei luoghi di lavoro privati e pubblici aumenta lo stress del dipendente, soggetto a ritmi connotati da una esasperata flessibilità, le istituzioni rimangono passive e ai lavoratori non resta che affidarsi a servizi di aiuto e sostegno. Un precursore, in tal senso, è Fernando Cecchini che in ambito sindacale, ha contribuito a costituire nel 2000 la “Rete di orientamento Mobbing” della Cisl e sta sollecitando da tempo una conclusione dell’iter legislativo.

“Il Mobbing è un fenomeno insidioso, che tende a coinvolgere, in modo indifferenziato, persone deboli o figure professionali molto dotate, che tendono a scompaginare l’ordine costituito. I lavoratori spesso stentano a rivolgersi ai servizi di ascolto o a intentare azioni legali per timore di ritorsioni, per questo serve alla svelta un atto che tuteli in tutti i sensi tali soggetti”. Con un testo snello di 12 articoli, la proposta di legge incentiva lo studio e il monitoraggio del fenomeno e promuove l’ascolto degli interessati, attraverso specifici servizi in capo alle Asl. A Roma sono attivi soltanto due ambulatori per il disagio lavorativo e operano tra mille difficoltà. Il testo sollecita inoltre il miglioramento della qualità dei rapporti in ambito lavorativo, con previsione del “Premio regionale per il miglior luogo di lavoro”.

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