“Torniamo alle sane battaglie sindacali”

SOCCORSI ROMA A RISCHIO, AMBULANZE FERME IN OSPEDALIDavide Leso, sindacato Fials, ha presentato esposti alle istituzioni contro il degrado della sanità pubblica

E’ una voce forte ma, al momento, isolata. Davide Leso, segretario aziendale Fials del San Camillo Forlanini, da tempo lancia allarmi sul collasso dell’importante struttura sanitaria: dalla Neurochirurgia alla Terapia intensiva, passando per la Pneumologia e l’area di degenza medica. Poi il pronto soccorso, la Cardiochirurgia e il dipartimento di Emergenza.

Segretario, che succede al San Camillo?
Ci sono molti elementi di criticità, sia strutturale che organizzativa e, dopo l’affrettata chiusura del vicino Forlanini da parte della Regione Lazio, i problemi sono triplicati, a causa di una dislocazione delle unità operative in modo non omogeneo.
Ci spieghi la sua idea per uscire dalla crisi.
E’ necessaria un’oculata programmazione, ciò che non è avvenuto neanche con l’avvento di una nuova dirigenza nei ruoli dell’assistenza infermieristica, che avrebbe dovuto garantire una riorganizzazione di tutto l’apparato. Piuttosto, si è assistito a una restaurazione.
Permane un’atavica carenza di personale.
Si, anche per responsabilità regionali. Gli infermieri lavorano al di sotto dei minimi assistenziali e gli operatori tecnici dell’assistenza sono insufficienti, quando non assenti.
Cosa rimprovera alla dirigenza aziendale?
Governare il San Camillo, ospedale che tratta particolari emergenze non è cosa semplice. Sosteniamo costi enormi non programmabili in quanto ‘Hub’, ovvero centro di riferimento in grado di assorbire una domanda cui altre strutture non rispondono. Colmare l’enorme disavanzo, in tale situazione è impresa complessa.
Si parla di un cambio al vertice da tempo. Che c’è di vero?
Voci ricorrenti generano insicurezza e mettono in discussione il raggiungimento degli obiettivi previsti dall’atto aziendale, il nostro regolamento interno. Siamo un ospedale ‘cuscinetto’, che raccoglie molte delle emergenze che altri non risolvono, a scapito dell’attività elettiva.
Il sindacato, da solo, ce la può fare a risollevare le sorti?
Stiamo lavorando per portare il nostro contributo contro l’immobilismo delle altre sigle. Da troppi anni i lavoratori vivono delusioni. Noi lanciamo una sfida per aumentare la rappresentanza e tornare alle sane battaglie sindacali. Come ai vecchi tempi.

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