San Camillo, i numeri dell’emergenza

SOCCORSI ROMA A RISCHIO, AMBULANZE FERME IN OSPEDALIDossier Anaao: calo della produzione. Tra il 2005 e il 2014 riduzione di 23mila pazienti assistiti per anno

E’ centro di riferimento per patologie complesse e in emergenza ma opera con pochi letti, poco personale e scarse risorse finanziarie. Il quadro è drammatico e il sindacato Anaao del San Camillo Forlanini denuncia invano, da anni i paradossi della grande azienda. Sovente le condizioni di quel pronto soccorso riempiono le cronache, per questo i camici bianchi hanno presentato il loro dossier per dimostrare che il sospirato rilancio, fortemente voluto dal direttore generale Antonio D’Urso, senza gli opportuni investimenti è pura immaginazione. “Aumentare la produzione e controllare la spesa” ripetono dalla Regione ma il leit-motivsi infrange contro un 34,5% di ridotta capacità assistenziale, oltre 300 posti letto in meno e l’aumento del 52% del costo medio di un ricovero. Secondo i dati, attinti dal servizio informativo aziendale, nel 2005 per 1378 posti letto la spesa ospedaliera era di 466 milioni, cifra immutata nel 2014 con 977 posti ovvero, 3668 euro in più con un costo dimissione di 10.641 contro i 6973 euro del 2005. Incremento dei prezzi dei trattamenti? Lievitazione dei costi del personale? Neanche per idea, considerato che i dipendenti oggi sono 4090 contro i 5194 di 11 anni fa e le sforbiciate alla spesa, tra medicinali e costi alberghieri, sono notevoli. Soluzioni in vista nessuna, considerato che all’ospedale di Monteverde il deficit ha raggiunto i 158 milioni e passa e le attese in pronto soccorso toccano la vetta dei 6 o 7 giorni, secondo le rilevazioni sindacali. Non consola il fatto che in pronto soccorso affluiscono in prevalenza anziani con patologie plurime e complesse che non possono essere assistiti da servizi territoriali – inadeguati per snellire le attese in emergenza – mentre l’attività programmata è molto rallentata. Servono posti letto per acuti ma servirebbero assistenza e cure per cronici e lungodegenti ma la scure dei tagli “manovrata con differente vigore” secondo Anaao, si è mossa con “differente peso”, colpendo ospedali pubblici sede di pronto soccorso, intaccando lievemente le piccole strutture provinciali con 682 posti letto in meno su un totale di 47 nosocomi, divenuti 41.

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