Forlanini: “La giunta capirà l’errore commesso”

fabrizio-santori-e1270715314551Assemblea cittadina alla Pisana. Sulla dismissione interviene Fabrizio Santori, commissione Salute

Consigliere, le novità emerse in assemblea faranno cambiare idea alla Regione?
Da tempo mi impegno per impedire ogni speculazione sul Forlanini. I documenti inediti presentati in Consiglio regionale vogliono essere di contrasto, giuridico oltre che politico contro eventuali svendite, per far sentire la voce dei cittadini. L’esposto alla procura della Repubblica e la petizione presentata in assemblea vanno contro lo scellerato progetto di dismissione della giunta regionale, che non ascolta la voce dei cittadini, assumendosi una pesante responsabilità, svalutando un complesso storico che ha segnato un punto di svolta per la scienza medica europea.
Secondo lei quali sono le reali intenzioni di Zingaretti?
Capirle è un’impresa. L’omertà e le tiepide e fantasiose proposte di questa amministrazione, dal 1 gennaio – data in cui ha rilevato la proprietà dell’immobile – non hanno portato a nulla di fatto, contribuendo al deterioramento del bene, non rispettando richieste e esigenze del territorio che vuole preservare tale patrimonio storico, monumentale, culturale da indecenti speculazioni. Non si conosce la reale destinazione d’uso del complesso, con il totale abbandono di spazi esterni e interni ormai rifugio per immigrati, prostitute, senza tetto, balordi, spacciatori tra immondizia, pavimenti allagati, guano dei piccioni e vetri rotti.
Nel 2008 in 50 mila firmavano per salvare l’ospedale: Marrazzo cambiava la destinazione d’uso…
Esatto, una mossa targata centrosinistra che ha declassato la struttura da bene destinato ad attività sanitarie a bene per fornire rendite patrimoniali. La tipica operazione insensata – in tempi in cui la sanità ha necessità di strutture attive e funzionanti – mirata alla svalutazione dei beni per svenderli agli amici degli amici a prezzi modici, come recentemente è accaduto con gli immobili di pregio di Roma Capitale e nel passato con la centrale del latte, l’Iri e chi più ne ha ne metta.
Dal 2010 c’è un progetto del professor Martelli. Perché non è mai stato considerato?
Il programma di Zingaretti non punta a restituire ai cittadini strutture che potrebbero garantire oltre 300 posti letto per gli anziani: vedono nell’ex ospedale la gallina dalle uova d’oro atta a risanare anni di sperperi nella sanità. Il piano di rientro mira a ridurre la spesa razionalizzando e valorizzando il patrimonio regionale. Col Forlanini l’operazione è fallita: l’edificio è in preda al degrado, non c’è un progetto ufficiale mentre l’Asl Roma D impegna ogni anno milioni di euro per canoni di locazione a privati e lo stesso San Camillo ha in affitto alcuni reparti nell’attiguo istituto Spallanzani.
Il presidente annuncia fondi, milioni recuperati per l’edilizia sanitaria ma li ha già destinati
Prima i 2,8 milioni di euro dal MEF per ristrutturare ospedali e presidi territoriali, poi lo sblocco di 620 milioni per l’edilizia sanitaria. Tanti annunci, nulla di concreto. La sanità è commissariata, il Consiglio non ha poteri di vigilanza, indirizzo, controllo. Non si va verso risparmi e interventi sul territorio: solo spot, come le case della salute, investimento sbagliato e oneroso. Si lasciano morire interi ospedali e parte delle risorse vanno verso il privato. Razionalizzare i costi si può, prima di tutto con le Asl che sono troppe a Roma, poi con la corretta gestione delle locazioni passive.
Soluzioni immediate per il prestigioso complesso?
Con l’esposto alla procura chiederò chiarezza sulla legittimità giuridica di tutte le azioni e i provvedimenti posti in essere; cercherò di tutelare il complesso da ulteriori modifiche di classificazione perché non sia subito commercializzabile. Con la petizione, i cittadini dimostreranno alla giunta gli errori commessi svuotando il Forlanini di ogni rilevanza medico scientifica e architettonica. Soluzioni ci sono, manca la volontà politica ma Zingaretti non pensi che nessuno gli stia col fiato sul collo.

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