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Presentati gli esiti di cura per quattro tipi di intervento. In futuro giudizio sui primari

14 ottobre 2014 nessun commento

SoTrasmissione televisiva Ballaro'ddisfazione del presidente Zingaretti, per i risultati forniti dall’analisi del Dipartimento di Epidemiologia della Asl Roma E, secondo il cosiddetto sistema P.re.Val.e (Programma regionale valutazione esiti). “I dati che emergono ci confortano – ha esordito il presidente nella conferenza stampa del 10 ottobre – grazie a questo primo anno di lavoro in Regione, gli ospedali del Lazio curano meglio e con maggiore tempestività. La pubblicazione massiva dei dati – spese Asl, liste di attesa, esiti – a partire dal 1° gennaio 2015 sul Portale ‘Open Data’ della Regione Lazio permetterà ai cittadini di diventare sempre più protagonisti†ha assicurato Zingaretti, secondo cui sarà possibile verificare direttamente la qualità delle strutture sanitarie e ospedaliere e selezionarle sulla base dei servizi resi. “A questo scopo – ha ancora precisato – sarà molto importante offrire dati comprensibili dalla generalità degli interessati: ci stiamo preparando affinché il giudizio finale sulle strutture sia espresso direttamente dai pazienti. Non solo le capacità organizzative delle Asl e il rendimento dei direttori generali saranno valutati. In futuro, dovremo essere in grado di monitorare il funzionamento delle singole unità operative e, di conseguenza, l’operato dei singoli primari. A fronte di un miglioramento generale dell’offerta di qualità in ambito sanitario – quale emerge dai dati odierni – dobbiamo poi verificare se l’uso, l’accesso e la qualità dei reparti siano eguali per tutti i cittadini. Non possiamo più tollerare l’estrema variabilità delle prestazioni che esiste oggi tra reparto e reparto e la conseguente differenza di trattamento tra i pazienti a seconda della struttura che li trattaâ€. Giudizio critico per i piccoli reparti: “In medicina la quantità fa la qualità – sostiene Zingaretti – no alla dispersione di prestazioni tra piccoli ospedali o frammentazione in piccoli reparti di grandi ospedali. Col tempo, bisognerà chiudere strutture o reparti inutili, spesso tenuti in vita solo per garantire primari e lavoratoriâ€.

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